Bucarest, Ottobre 2018.
Credo fortemente che L’ economia dell’ Italia, sia rappresentante dalle piccole imprese, da tutte quelle aziende e laboratori artigiani, dai negozianti e dalle botteghe ove si possono ancora scovare prodotti ed oggetti d’ arte assoluta , che solo in Italia possono nascere.
Intendiamoci, la stessa cosa si puo’ dire per anche molti altri paesi, che sono caratterizzati ciascuno per le proprie eccellenze; dai prodotti tipici ed autoctoni, da oggetti e grandiosi progetti, da un infinita’ di cose che caratterizzano appunto l’ espressione di un popolo o di una nazione, la loro cultura, la loro storia, le loro radici.
Penso personalmente di aver girato il mondo in maniera importante, di certo di gran lunga superiore alla media, ed in tutta umiltà cerco di esprimere da un concetto basico a quello che dovrebbe essere tutelato; Sarà capitato a moltissimi di arrivare in un qualsiasi destinazione fuori Italia, e dover prendere un cappuccino per colazione. Ora, il cappuccino può rappresentare ridicolo e nullo a cospetto delle migliaia di prodotti e servizi che caratterizzano un paese; Vero.
Ma quando vi viene servito ad un Italiano un cappuccino in tazza di carta, bollente da ustione, piatto e senza alcuna sostanza, alcuna crema o schiuma di latte, ci si rende conto che si sta parlando di un voler imitare qualcosa che in un paese come L Italia, e’ il sorriso del buongiorno, e’ espressione, e’ amore, e’ arte che uno dei qualsiasi baristi/bariste Italiani hanno come responsabilità e come missione nei confronti dei clienti. Parliamoci chiaramente, più e’ soffice e cremoso, decorato e ben servito il cappuccino a colazione, più sorridente e’ la giornata di ciascuno di noi.
Non entro nel capitolo del caffe’ per non innescare screzi diplomatici !
Per tornare a noi, un Italiano non riesce a tollerare o si morde la lingua quando sente una barista che si innervosisce nel riconfermargli che quel cappuccino non è troppo caldo! o che la schiuma sopra non si deve fare…Si vorrebbe allora spiegare che cos’è’ un latte macchiato, un macchiatone, un orzo, un semplice caffè, che fuori dall’ Italia viene chiamato espresso e non caffè, perché il caffè per il resto del mondo e’ una sorta di infuso al gusto lontano di fondi di caffè.
Ma sono partito dal caffè, e potrei allargarmi al cornetto, alla pasta, alla pizza, alle lasagne, al prosciutto, ai formaggi, ai vini, agli olii ed ai moltissimi altri prodotti tipicamente e culturalmente Italiani.
Perché non esiste la tutela dei prodotti Italiani? Perché non vengono valorizzati e resi patrimonio nazionale quelle che sono le eccellenze Italiane nel mondo ?
Perché non c’è un percorso volto a disciplinare una filiera completa del Made in Italy controllandone e garantendone la qualità e L ‘origine?
Perché i governi Italiani non hanno mai espresso seriamente la volontà di tutelare il Made in Italy in maniera importante attraverso un organismo di controllo e verifica che non sia solo a costo ed a discapito dei produttori e commercianti Italiani ?
Un organismo strutturato per province, che conoscono per tradizione le eccellenze e delle caratteristiche dei prodotti tipici, che attraverso dei semplici meccanismi di tecnologia, codici Qr e numerazioni dei lotti autentichino e rendino visibili on Line, le origini della filiera, le caratteristiche e tutta la storia di quel prodotto aumentando altresì i valori del prezzo.
Gli aumenti dei prezzi per gli stranieri che volessero acquistare in Italia i prodotti certificati Made in Italy devono però essere reinvestiti e ridati agli artigiani, produttori, commercianti affinché si torni a fare crescere in economia che sta’ morendo.
Non serve essere un economista per capire che L’ export, perderebbe fatturato con l’ aumento dei prezzi, perché poi i Cinesi o altri grandi mercati comprerebbero Vini francesi e non Italiani, comprerebbero formaggi svizzeri e non quelli italiani, comprerebbe prosciutto spagnolo e non più poi quello italiano…
Vadano. Vadano a comprare in altri mercati… provino a cercare un Brunello di Montalcino o un Barolo, cerchino un pastifico artigianale capace di dargli gli stessi sapori di un laboratorio Italiano… o Che cerchino un parmigiano reggiano in un latro paese.
Cosa penso? Più si creerà la domanda, più alto sarà il prezzo e la crescita del valore del prodotto.
Basta regalare al mondo le cose che per noi Italiani sono normalità perché godiamo di gusto, arte, cultura derivante da secoli di storia; Altri paesi questi trascorsi non li hanno!
Non si puo’ insegnare ad apprezzare l’ eccellenza regalandola come se fosse normalità e quotidianità per tutto il mondo.
Le mani sapienti, quesi segreti trasmessa nei passaggi generazionali, che hanno attraversato guerre e conflitti, sono riusciti a tramandare l’ arte di essere Italiano, e questa non può essere svenduta al banco dei pegni.
Un caro amico siciliano mi invitò ad assaggiare il pesce spada di porto Empedocle e di paragonarlo con qualsiasi altro pesce spada del mediterraneo a scelta… aveva ragione. A cospetto gli altri avevano il sapore del petto di pollo.
Per non parlare dei gamberi di Mazzara, dell’ olio delle Puglie, dei pistacchi di Bronte, del pecorino Sardo, del pesto e delle focacce Genovesi, delle lasagne Emiliane e per un milione di altri prodotti.
Tutelare un patrimonio, tutelare queste opere d’ arte , sapori e gusti vuole dire tutelare il paese, le famiglie le vite degli italiani.
Perché dobbiamo comprare pomodori Cinesi, Africani, Turchi quando abbiamo tantissime terre da coltivare in Italia che potrebbero produrre dei prodotti naturali senza pesticidi proibiti, (non come oggi arrivano sulle nostre tavole)…
Perché non vi è una politica al rienserimento delle attività agricole ed agro alimentari supportando dignitosamente chi crede nel proprio paese e vuole sacrificare ed investire la propria vita nel fare capire chi è e cosa fa’ L Italia ?
Una tale scelta politica, porta al fatto che per gli italiani i prezzi rimarrebbero uguali sul mercato, ma per tutti quei paesi che vogliono comprare prodotti italiani vi sia un dazio da pagare; Troppi governi si sono svenduti ai poteri forti e per quattro denari.
E le importazioni di prodotti dall’ estero?
Prima i produttori italiani.
In Italia non si dovrebbe permettere gli acquisti di un prodotto che sia al di sotto dei prezzi di produzione italiano, altrimenti si chiama concorrenza sleale; Si chiama sfruttamento, si chiama non voler tutelare il bene e le famiglie Italiane.
Cosi facendo l’ economia di una nazione torna a far girare la propria moneta all’ interno del proprio paese. Aumentano i volumi, gli investimenti, il benessere i consumi.
Cosi torna il bel vivere in un paese, crescono le infrastrutture, i servizi, la qualità della vita.
Al mondo ci sono cappuccini e cappuccini…
Sandro Di Benedetto.
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